Piano Urbanistico Comunale, Regolamento Urbanistico Edilizio Comunale, Valutazione Ambientale Strategica e Strumento di intervento per l’apparato distributivo del Comune di Sperone
Luogo di intervento: Sperone (AV)
Committente: Comune di Sperone
Progetto: 2013 – 2018
Progettisti: prof. arch. Pasquale Miano, arch. Arturo Petracca, arch. Federico Grieco, arch. Giuseppe Ruocco, arch. Francesca Zampetti
Consulenti specialistici: ing. Vincenzo Limone, dott. agr. Salvatore Moscariello
Stato: Approvato il 20/06/2018
Il Piano urbanistico Comunale di Sperone è stato impostato con l’obiettivo di tutela del suolo e valorizzazione dei grandi spazi aperti rurali e naturalistici, tenendo conto al tempo stesso delle dinamiche demografiche in forte crescita. In questo senso il tema della densificazione e dell’ottimizzazione dell’impianto urbano ha assunto un ruolo centrale nell’impostazione del piano che risulta fondamentalmente impernato su tre casistiche differenti di intervento a cui corrispondono, di fatto, differenti situazioni di fatto.
Una prima casista riguarda le parti urbane caratterizzate da gradi di trasformabilità limitati: si tratta dei tessuti urbani consolidati per i quali sono possibili soltanto interventi puntuali. In particolare per i tessuti di matrice storica sono stati definiti interventi di conservazione, di riqualificazione e di miglioramento del rapporto con il contesto storico; per i tessuti di più recente formazione sono stati definiti interventi di miglioramento delle prestazione energetiche ed ambientale, di ristrutturazione, di ampliamento e sopraelevazioni e di completamento puntuale per quei lotti interclusi nelle maglie urbane che non hanno ancora sviluppato alcuna cubatura.
Una seconda casistica riguarda il completamento delle parti urbane consolidate nei punti in cui queste presentano una minore definizione, vuoti urbani interclusi ed aree urbane sottoutilizzate. Per queste sono stati definiti interventi di densificazione e riorganizzazione urbana attraverso l’innesto di una serie di funzioni complementari alla residenza con l’obiettivo di superare la forte monofunzionalità presente. Tali completamenti sono stati introdotti nell’ambito di meccanismi perequativi, che consentono l’equilibrata attuazione di interventi pubblici e privati.
Una terza casistica riguarda le aree per la quali si intendono introdurre livelli di trasformabilità più alti: si tratta dei margini urbani a sud, dove, in corrispondenza di tessuti sfrangiati ed incompleti ed in aree già in parte urbanizzate sono state definite operazioni di completamento urbano attraverso l’introduzione di funzioni pubbliche e private di tipo residenziale e terziario/commerciale. Tali trasformazioni sono state introdotte sempre nell’ambito di meccanismi perequativi.