Concorso di progettazione per il Recupero e valorizzazione dei cisternoni romani e la rifunzionalizzazione dell’area sovrastante
Luogo d’intervento: Sorrento (Na)
Committente: Comune di Sorrento
Progetto: 2023
Gruppo di progettazione: RTP MIANO (Pasquale Miano Capogruppo; Veronica De Falco; Chiara Barone; Francesca Cosenza (Geologa)), Bruna Di Palma (consulente);
Geologia: Francesca Cosenza
Archeologia: Antonio Vanacore
La proposta elaborata per il parco archeologico-urbano dei cisternoni romani si inserisce in una trama di potenziali relazioni spaziali che insistono tra l’area oggetto dell’intervento e il contesto limitrofo, altrettanto caratterizzato dalla presenza di emergenze patrimoniali sul suolo e nel sottosuolo. Con misurati innesti architettonici è possibile rafforzare tale trama andando a definire un nuovo sistema continuo ed eterogeneo, accessibile, fruibile e attrattivo di spazi pubblici a carattere culturale per l’area urbana fuori le mura.
Nell’intendere gli strati che compongono l’area di intervento come un unicum indissolubile tra livelli urbani interconnessi e con l’obiettivo di introdurre pochi e necessari innesti architettonici utili a rendere il sito accessibile attraverso il minimo intervento, la proposta individua infatti un punto unico e riconoscibile in cui inserire l’ingresso al parco urbano-archeologico e, contestualmente, il sistema di scale e ascensore per il collegamento tra le quote. L’ingresso vero e proprio al parco archeologico-urbano è una soglia configurata come un’incisione muraria che “apre un varco verso il patrimonio”, accoglie e consente sia l’accesso al cisternone, sia il collegamento con lo spazio aperto attrezzato.
A partire da tali premesse, il parco attrezzato, accessibile pedonalmente attraverso il sistema dei collegamenti verticali di progetto posizionato nel cortile di Palazzo Spasiano e carrabilmente da via Marziale, è stato definito come un sistema unitario e integrato di aree verdi, aree pavimentate, aree attrezzate e percorsi che, a partire dalle giaciture della struttura del cisternone sottostante, configurano uno spazio contemporaneo, innovativo e inclusivo che segue i più attuali orientamenti nel campo della progettazione degli spazi aperti urbani di carattere intergenerazionale. Aree destinate ad attività culturali e sportive per la lettura, la meditazione, le proiezioni, gli eventi e il gioco sono intervallate da aree verdi con essenze autoctone arboree e arbustive; percorsi tra gli alberi sono affiancati da percorsi pavimentati e aree attrezzate con sedute. La prossimità e l’integrazione tra le diverse aree funzionali garantiscono il raggiungimento di un alto grado di coesione sociale e di “contaminazione” generazionale, stimolano lo sviluppo di esperienze diversificate, offrendo anche la possibilità di interpretare in maniera libera la sistemazione dei diversi ambiti spaziali del parco.
Il progetto prosegue anche all’interno dei cisternoni, con un allestimento dello spazio inteso come dispositivo flessibile che organizza percorsi e ambiti funzionali con l’obiettivo di comunicare i contenuti culturali del bene archeologico attraverso l’innesto di elementi mobili riconoscibili, reversibili, compatibili e coerenti con le caratteristiche geometriche, formali, tipologiche e distributive del manufatto.
Le nove campate del cisternone alto sono aggregate in quattro ambiti espositivi di carattere immersivo-esperienziale di cui si sono ipotizzati temi, possibili destinazioni e percorso prevalente. Lo storytelling multisensoriale adottato per la narrazione complessiva guida il visitatore attraverso un percorso anulare che attraversa le diverse campate intrecciando sollecitazioni di carattere multimediale e stimoli derivanti dall’esposizione di reperti materiali, attraverso una progressiva scoperta dello spazio archeologico con un rimando anche ai cisternoni bassi, attualmente non accessibili