Il progetto si inserisce nell’ambito di un più ampio programma di riqualificazione urbana, tramite l’individuazione di un complesso di interventi, in grado di correlare le nuove funzioni commerciali con le istanze territoriali, puntando su progetti strategici di luoghi produttivi, attrezzature e spazi aperti, da realizzare contestualmente rispetto alla localizzazione dei nuovi grandi insediamenti.

Opponendosi alla tipologia dei recinti chiusi che caratterizza le grandi strutture commerciali, il parco sportivo lavora su una nuova categoria dello spazio pubblico: la “fascia attrezzata connessa alle infrastrutture”, composta da piccoli volumi e spazi verdi attrezzati, una “dilatazione” della strada tradizionale, in grado di innestarsi nelle maglie dei pezzi disomogenei e differenti della città dispersa.

Nella soluzione progettuale realizzata, il porticato in acciaio si configura come “testata dei campi sportivi” e nello stesso tempo collegamento tra volumi disposti agli estremi destinati a servizi. I tre edifici di servizio, destinati a bar-spogliatoi e a due differenti palestre, presentano caratteri analoghi: piccole sale con struttura in acciaio e vetro a cui si aggregano blocchi murari rivestiti in pietra bianca a opera incerta con ampie superfici vetrate che permettono la continuità visiva del percorso.

Vedi la relazione: Relazione Afragola Calitri