Nuova Biblioteca Stazione zoologica di Napoli- Selezionati per la seconda fase
Luogo d’intervento: Comune di Napoli (NA)
Committente: Comune di Napoli (NA)
Progetto: 2017
Progettisti: Pasquale Miano; Eugenio Certosino; Giuseppe Ruocco; Antonio Mugnolo; Mariachiara Rinaldi
La realizzazione della nuova biblioteca della Stazione Zoologica Anton Dohrn a Napoli consiste nella ricostruzione dell’elemento architettonico che costituiva originariamente il collegamento tra il corpo di primo impianto dell’edificio e l’ala ovest realizzata nei primi del Novecento.
In riferimento a questo tema, nel rispetto dei rigorosi limiti fissati dal bando, si è sviluppato un lavoro di ricerca architettonica sperimentale, attraverso il quale si è pervenuto alla definizione di una nuova architettura, in grado di sottolineare l’eccezionalità di questo elemento nel complesso della Stazione Zoologica, perseguendo l’obiettivo dell’unità architettonica, attraverso l’inserimento di una struttura identificabile, riconoscibile e caratterizzante.
Il nuovo elemento architettonico mette in discussione la “stabilità” architettonico – volumetrica dell’edificio, che continua a svolgere il ruolo di elemento di riconoscibilità nella Villa Comunale di Napoli, anzi si collega idealmente ad esso e alle sue scansioni orizzontali alle sue partizioni, ma ne costituisce uno sviluppo instabile attraverso l’introduzione di una doppia pelle: un insieme di pannelli cementizi lievemente ondulati e grandi vetrate. La compattezza del nuovo elemento si interrompe infatti in alcuni punti chiave per evidenziare gli spazi interni fondamentali, in tal modo riconoscibili, come presenze significative nella Villa Comunale: le vasche dell’acquario, la terrazza, i nuovi ingressi.
La caratterizzazione tipologica della biblioteca è connessa alla vicenda architettonica e funzionale della Stazione Zoologica nella quale si è sin dalla fondazione realizzato un intreccio di diversi usi interconnessi: l’acquario, i laboratori scientifici e la stessa biblioteca.
Si è lavorato ad una configurazione dello spazio interno, permeabile e interconnesso, dove l’unica suddivisione funzionale riguarda la parte destinata all’ampliamento dell’acquario disposta al piano terra rispetto a quella degli altri livelli, destinati alla ricerca, alla biblioteca e alle attività di formazione.
In ogni caso i due spazi (acquario e ricerca) non solo sono connessi da un nuovo ascensore, ma anche dal solaio vetrato di una parte del nuovo acquario, visibile quindi anche dall’alto.
Il meccanismo posizionale e distributivo introdotto ha lo scopo di accentuare in maniera molto forte la sensazione di essere completamente immersi in un ambiente acquatico.